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@@ -218,14 +218,29 @@ Un altro elenco rivelerà che al contenitore è stato assegnato un indirizzo DHC
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### Rocky Linux 9.x `macvlan` - Il fix al IP statico
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-
Quando si assegna staticamente un indirizzo IP, le cose si complicano ulteriormente. Poiché `network-scripts` è ora deprecato in Rocky Linux 9.x, l'unico modo per farlo è attraverso l'assegnazione statica e, a causa del modo in cui i container utilizzano la rete, non è possibile impostare la route con una normale istruzione `ip route`. Il problema è che l'interfaccia assegnata quando si applica il profilo `macvlan` (eth0 in questo caso), non è gestibile con Network Manager. La soluzione consiste nel rinominare l'interfaccia di rete del contenitore dopo il riavvio e assegnare l'IP statico. È possibile farlo con uno script ed eseguirlo (di nuovo) nel crontab di root. Per farlo, utilizzare il comando `ip`.
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+
Quando si assegna staticamente un indirizzo IP, le cose si complicano ulteriormente. Poiché `network-scripts` è ora deprecato in Rocky Linux 9.x, l'unico modo per farlo è attraverso l'assegnazione statica e, a causa del modo in cui i container utilizzano la rete, non è possibile impostare la route con una normale istruzione `ip route`. Il problema è che l'interfaccia assegnata quando si applica il profilo `macvlan` (eth0 in questo caso), non è gestibile con Network Manager. La soluzione consiste nel rinominare l'interfaccia di rete del contenitore dopo il riavvio e assegnare l'IP statico. È possibile farlo con uno script ed eseguirlo (di nuovo) nel crontab di root. Per farlo, utilizzare il comando `ip`. Oltre a impostare l'indirizzo IP, si deve anche impostare il DNS per la gestione dei nomi. Anche in questo caso, non è così semplice come eseguire `nmtui` per modificare la connessione, poiché la connessione non esiste all'interno di Network Manager. La soluzione consiste nel creare un file di testo e inserirvi i server DNS che si desidera utilizzare.
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Per farlo, è necessario ottenere nuovamente l'accesso al contenitore:
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```bash
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incus shell rockylinux-test-9
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```
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+
Creare un file di testo in `/usr/local/sbin/`:
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+
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+
```bash
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+
vi /usr/local/sbin/dns.txt
233
+
```
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+
235
+
Aggiungere nel file quanto segue:
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+
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+
```text
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+
nameserver 8.8.8.8
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+
nameserver 8.8.4.4
240
+
```
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+
242
+
Salvare il file e uscire. Questo mostra che si stanno usando i server open di Google. Se si desidera utilizzare server DNS diversi, sostituire semplicemente gli indirizzi IP indicati con quelli del DNS che si preferisce.
243
+
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Successivamente, si creerà uno script bash in `/usr/local/sbin` chiamato “static”:
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```bash
@@ -242,15 +257,17 @@ Il contenuto di questo script non è complicato:
@@ -292,15 +309,15 @@ Il successo dovrebbe essere visibile:
292
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293
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## Ubuntu macvlan
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-
Fortunatamente, l'implementazione di Ubuntu di Network Manager non interrompe lo stack `macvlan`, rendendo molto più semplice la distribuzione!
312
+
Fortunatamente, l'implementazione di Network Manager da parte di Ubuntu non compromette lo stack `macvlan`, rendendone molto più semplice l'implementazione!
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Proprio come nel caso del container rockylinux-test-9, è necessario assegnare il profilo al container:
298
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```bash
300
317
incus profile assign ubuntu-test default,macvlan
301
318
```
302
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303
-
Per sapere se il DHCP assegna un indirizzo al container, arrestarlo e riavviarlo:
320
+
Per verificare se DHCP assegna un indirizzo al contenitore, arrestare e riavviare il contenitore:
304
321
305
322
```bash
306
323
incus restart ubuntu-test
@@ -328,7 +345,7 @@ La configurazione dell'IP statico è un po' diversa, ma non difficile. È necess
328
345
vi /etc/netplan/10-incus.yaml
329
346
```
330
347
331
-
Modifica quanto presente con quanto segue:
348
+
Cambiare ciò che c'è con quanto segue:
332
349
333
350
```bash
334
351
network:
@@ -350,7 +367,7 @@ Riavviare il container:
350
367
incus restart ubuntu-test
351
368
```
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-
Quando si elencano nuovamente i container, si dovrebbe vedere il nuovo IP statico:
370
+
Quando elencherai nuovamente i tuoi container, vedrai il tuo IP statico:
@@ -367,4 +384,4 @@ Quando si elencano nuovamente i container, si dovrebbe vedere il nuovo IP static
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368
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Successo!
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370
-
Negli esempi qui utilizzati, è stato scelto intenzionalmente un container difficile da configurare e due meno difficili. Molte altre versioni di Linux sono presenti nell'elenco delle immagini. Se si ha una distro preferita, provare a installarla, assegnando il modello `macvlan` e impostare gli IP.
387
+
Negli esempi qui utilizzati, è stato scelto intenzionalmente un container difficile da configurare e due meno difficili. Molte altre versioni di Linux sono presenti nell'elenco delle immagini. Se ne hai una preferita, prova a installarla, assegnando il modello `macvlan` e impostando gli indirizzi IP.
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@@ -8,12 +8,6 @@ contributors: Steven Spencer, Ganna Zhyrnova
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9
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NVIDIA^®^ è uno dei produttori di GPU più popolari. È possibile installare i driver delle GPU NVIDIA in più di un modo. Questa guida utilizza il repository ufficiale di NVIDIA per installare i suoi driver. Per questo motivo, [la guida all'installazione di NVIDIA](https://docs.nvidia.com/cuda/pdf/CUDA_Installation_Guide_Linux.pdf) è un riferimento importante.
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-
!!! note "Nota"
12
-
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-
```
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-
Il link per le attività di pre-installazione nella guida ufficiale di NVIDIA è inutilizzabile. Per installare il driver NVIDIA, è necessario installare le utility e le dipendenze necessarie dal loro repository ufficiale.
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-
```
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-
17
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Alcuni altri modi alternativi per installare i driver NVIDIA includono:
Per i sistemi con l'avvio sicuro abilitato è necessario eseguire questo passaggio:
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+
Per i sistemi con secure boot abilitato è necessario eseguire questo passaggio:
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```bash
100
-
bash sudo mokutil --import /var/lib/dkms/mok.pub
88
+
sudo mokutil --import /var/lib/dkms/mok.pub
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```
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-
Il comando `mokutil` vi chiederà di creare una password, che sarà usata durante il riavvio.
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+
Il comando `mokutil` richiederà di creare una password, che verrà utilizzata durante il riavvio.
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-
Dopo il riavvio, il sistema dovrebbe chiedervi se volete registrare una chiave o qualcosa di simile, rispondete "sì" e vi chiederà la password che avete dato nel comando `mokutil`.
93
+
Dopo il riavvio, il sistema dovrebbe chiedere se si desidera registrare una chiave o qualcosa di simile, rispondere "sì" e verrà richiesta la password fornita nel comando `mokutil`.
**Decibels** è un lettore audio moderno ed elegante per il desktop GNOME. È basato su una filosofia di semplicità, progettato per fare una cosa in modo eccezionale: riprodurre file audio.
15
+
16
+
A differenza delle applicazioni dedicate per la gestione delle librerie musicali come Rhythmbox, Decibels non gestisce una raccolta di brani musicali. Si concentra invece sull'offrire un'esperienza pulita e intuitiva per la riproduzione di singoli file audio. La sua caratteristica distintiva è una splendida visualizzazione della forma d'onda che consente una navigazione facile e precisa attraverso la traccia audio.
17
+
18
+
Questo la rende lo strumento perfetto per ascoltare rapidamente un podcast scaricato, un memo vocale o una nuova canzone senza dover importare i file in una libreria.
19
+
20
+
## Installazione
21
+
22
+
E' consigliato installare Decibels su Rocky Linux come Flatpak dal repository Flathub. Questo metodo garantisce di disporre della versione più recente dell'applicazione, ma isolata dal resto del sistema.
23
+
24
+
### 1. Abilitare Flathub
25
+
26
+
Per prima cosa, assicurati di avere Flatpak installato e Flathub Remote configurato sul sistema.
Potrebbe essere necessario disconnettersi e riconnettersi affinché le applicazioni Flatpak appaiano nella panoramica delle attività di GNOME.
38
+
39
+
### 2. Installare Decibels
40
+
41
+
Una volta abilitato Flathub, puoi installare Decibels con un solo comando:
42
+
43
+
```bash
44
+
flatpak install flathub org.gnome.Decibels
45
+
```
46
+
47
+
## Utilizzo di Base
48
+
49
+
Dopo l'installazione, è possibile avviare Decibels dalla panoramica delle attività di GNOME cercando “Decibels”.
50
+
51
+
Riprodurre un file:
52
+
53
+
1. Eseguire l'applicazione. Verrai accolto da una finestra pulita e semplice.
54
+
2. Fai clic sul pulsante **"Open a File..."** situato al centro della finestra.
55
+
3. Utilizza il selettore di file per individuare e selezionare un file audio sul tuo sistema (ad esempio un file `.mp3`, `.flac`, `.ogg` o `.wav`).
56
+
4. Il file si aprirà e verrà visualizzata la sua forma d'onda. La riproduzione inizierà automaticamente.
57
+
58
+
## Caratteristiche Principali
59
+
60
+
Sebbene semplice, Decibels offre diverse funzioni utili:
61
+
62
+
-**Navigazione della forma d'onda:** invece di una semplice barra di avanzamento, Decibels mostra la forma d'onda dell'audio. È possibile cliccare in qualsiasi punto della forma d'onda per cercare istantaneamente quella parte della traccia.
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+
-**Controllo della velocità di riproduzione:** un comando nell'angolo in basso a destra consente di regolare la velocità di riproduzione, ideale per accelerare i podcast o rallentare l'audio per la trascrizione.
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+
-**Pulsanti di salto rapido:** pulsanti dedicati consentono di saltare indietro o avanti di 10 secondi alla volta, rendendo facile riascoltare una frase persa.
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+
66
+
Decibels è una scelta eccellente per chiunque abbia bisogno di un'applicazione semplice, elegante e moderna per riprodurre singoli file audio sul desktop GNOME.
**Decoder** è un'utilità semplice ed elegante per il desktop GNOME progettata con un unico scopo: lavorare con i codici QR. In un mondo in cui i codici QR vengono utilizzati per qualsiasi cosa, dalla condivisione delle password Wi-Fi all'accesso ai menu dei ristoranti, è essenziale disporre di uno strumento dedicato alla loro gestione.
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+
Decoder offre due funzioni principali in un'interfaccia pulita e intuitiva:
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+
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1.**Scansione:** decodifica i codici QR utilizzando la webcam del computer o selezionando un file immagine.
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2.**Generazione:** crea i tuoi codici QR da qualsiasi testo tu fornisca.
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La sua stretta integrazione con il desktop GNOME lo rende parte integrante del sistema operativo.
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+
## Installazione
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Il modo consigliato per installare Decoder su Rocky Linux è come Flatpak dal repository Flathub. Questo metodo garantisce che si disponga della versione più recente dell'applicazione in un ambiente sicuro e protetto.
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### 1. Abilitare Flathub
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Se non lo si è ancora fatto, assicurasi di avere Flatpak installato e il remote Flathub configurato sul sistema.
Una volta abilitato Flathub, è possibile installare Decoder con un solo comando:
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+
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+
```bash
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+
flatpak install flathub com.belmoussaoui.Decoder
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+
```
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+
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+
## Come Utilizzare Decoder
48
+
49
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Dopo l'installazione, è possibile avviare Decoder dalla panoramica delle attività di GNOME.
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### Scansione di un codice QR
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Quando si apre Decoder per la prima volta, è già pronto per eseguire la scansione. Si hanno due opzioni:
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-**Scan with Camera:** clicca sull'icona della fotocamera in alto a sinistra. Apparirà una finestra che mostra le immagini riprese dalla tua webcam. Basta puntare la webcam su un codice QR per scansionarlo in tempo reale.
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-**Scan from Image:** clicca sull'icona dell'immagine in alto a destra. Si aprirà una finestra di selezione file che ti consentirà di selezionare un'immagine salvata o uno screenshot contenente un codice QR.
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Una volta scansionato un codice, Decoder ne analizza in modo intelligente il contenuto. Se il codice contiene l'URL di un sito web, verrà visualizzato il link con un pulsante per aprirlo nel browser web predefinito. Se contiene testo semplice, visualizzerà il testo con un comodo pulsante per copiarlo negli appunti.
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+
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### Generare un QR Code
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+
Per creare un codice QR, cliccare sul pulsante “Genera” nella parte superiore della finestra del Decoder.
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1. Apparirà una casella di testo. Basta digitare o incollare il testo che si desidera codificare in questa casella.
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2. Mentre si digita, sulla destra viene generato istantaneamente un codice QR che rappresenta il testo.
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3. È quindi possibile fare clic sul pulsante **“Salve as Image..”** per salvare il codice QR come file `.png`, oppure fare clic sul pulsante **“Copy to Clipboard”** per incollarlo in altre applicazioni.
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Decoder è un perfetto esempio della filosofia di progettazione di GNOME: uno strumento semplice, bello e altamente efficace che svolge un compito in modo eccezionale.
Quando si elimina un file utilizzando il file manager, i dati non vengono effettivamente cancellati. Il sistema operativo contrassegna semplicemente lo spazio sul disco rigido come “disponibile”, lasciando intatti i dati originali fino a quando non vengono sovrascritti da nuovi file. Ciò significa che i file “eliminati” possono spesso essere recuperati utilizzando software specializzati.
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**File Shredder** è un'utilità semplice e moderna per il desktop GNOME che risolve questo problema consentendo di eliminare i file in modo permanente e sicuro. Lo fa sovrascrivendo più volte i dati del file con rumore casuale prima di eliminarlo, rendendo praticamente impossibile il recupero.
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## Installazione
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Il modo consigliato per installare File Shredder su Rocky Linux è come Flatpak dal repository Flathub.
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### 1. Abilitare Flathub
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Se non lo si è ancora fatto, assicurarsi di avere Flatpak installato e il remote Flathub configurato sul sistema.
Dopo l'installazione, avviare l'applicazione dalla panoramica delle attività di GNOME cercando “File Shredder”.
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Il processo è semplice:
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1. Trascina e rilascia i file o le cartelle che si desidera eliminare definitivamente direttamente nella finestra di File Shredder. In alternativa, fare click su **"Add Files..."** o **"Add Folder..."**.
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2. I file appariranno in un elenco. Esaminare attentamente questo elenco.
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3. Quando sei assolutamente certo di voler distruggere definitivamente i file, fai clic sul pulsante **Distruggi**.
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!!! warning "Questa azione è irreversibile"
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Non c'è nessun bottone di annullamento. Una volta che un file viene distrutto, viene eliminato in modo permanente. Controlla attentamente i file che hai aggiunto prima di fare clic sul pulsante Distruggi.
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## Una considerazione importante per SSD
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Sebbene File Shredder sia altamente efficace sui tradizionali dischi rigidi magnetici (HDD), la sua efficacia sui moderni dischi a stato solido (SSD) presenta alcune limitazioni.
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Gli SSD utilizzano meccanismi interni complessi come il livellamento dell'usura e la raccolta dei dati inutilizzati per gestire i dati e prolungare la durata dell'unità. Questi meccanismi fanno sì che sia l'unità stessa, e non il sistema operativo, a decidere dove scrivere fisicamente i dati. Uno strumento software come File Shredder non può forzare un SSD a sovrascrivere un blocco fisico specifico di dati.
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Pertanto, sebbene l'utilizzo di File Shredder su un SSD renda il recupero dei dati significativamente più difficile rispetto a una cancellazione standard, **non è possibile garantire** che tutte le tracce dei dati siano state fisicamente cancellate dalle celle di memoria dell'unità. Per garantire il massimo livello di sicurezza dei dati su un SSD, l'approccio consigliato è quello di utilizzare la crittografia completa del disco (come LUKS, che può essere configurata durante l'installazione di Rocky Linux).
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File Shredder rimane uno strumento prezioso per migliorare la privacy dei dati, in particolare su HDD, e fornisce un solido livello di sicurezza per la maggior parte dei casi d'uso.
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